Sto leggendo un libro, sono all’inizio, per ora lo trovo interessante e interessante ho trovato le riflessioni dell’autrice sulla selezione di razza.
Il libro in questione è “Piacere di conoscerti. Capire i cani con le motivazioni di razza.” di Elena Garoni.
Da dove nasce la domesticazione del cane, da dove nascono le razze?
Indubbiamente il cane è tra le specie animali che più si adatta a coprire il ruolo di “aiutante” dell’uomo e a soddisfare i nostri più disparati bisogni. Un cane può aiutare nella caccia, difendere un territorio o una famiglia, allontanare la solitudine nelle persone sole.
“A un certo punto della storia, la nostra specie ha cominciato a cercare nella cucciolata l’individuo più adatto ai suoi obiettivi: un abbaio più efficace, una vista più acuta, un fisico più scattante. A lui solo dava la possibilità di sopravvivere e il resto lo abbandonava a se stesso. In questo modo abbiamo favorito la riproduzione soltanto di alcuni soggetti: attraverso la mortalità selettiva è avvenuta la prima forma di allevamento.“
Elena Garoni
Andando avanti negli anni, le capacità allevatoriali si sono affinate. Scegliendo i riproduttori si è arrivati a risultati sorprendenti, sia per l’aspetto che per le attitudini. Come sottolinea l’autrice, questo è un processo in divenire, con origini molto antiche ma in continua progressione. Quando Elena Garoni scrive il suo libro, la Federazione Cinologica Internazionale (FCI) riconosce circa 400 razze e altre sono in attesa di riconoscimento. Queste 400 razze sono divise in 10 gruppi e ciascuna è descritta da uno standard.
Che cosa è uno standard di razza?
“Lo standard è definito come la descrizione di una variante genetica prodotta artificialmente dopo l’isolamento riproduttivo di una piccola popolazione. Significa che con lo standard si descrivono le caratteristiche fisiche e comportamentali di un cane ottenuto attraverso la scelta accurata di genitori, nonni, bisnonni, ecc.”
Elena Garoni
Quello che l’autrice sottolinea nel suo bel libro è che lo standard è molto attento alle caratteristiche fisiche, estremamente minuzioso oserei dire ma piuttosto carente e generalista riguardo la sfera comportamentale. Questa cosa ha delle ripercussioni anche sulla tendenza delle persone a scegliere una razza. Se anche lo standard è molto orientato alle caratteristiche morfologiche, non ci si può sorprendere che la maggior parte delle persone scelga il cane per lo più in base all’aspetto fisico. Non che ci sia qualcosa di male ad essere attratti dall’aspetto di una razza piuttosto che di un’altra, ma la cosa potrebbe portare ad una infelice convivenza tra cane e proprietario.
“La creazione delle razze ha prodotto una profonda differenza genetica, nel DNA, che ha effetti sia sull’aspetto sia sul comportamento, quindi sui loro desideri e sui loro bisogni: per la nostra comune felicità, è meglio se li conosciamo prima di adottare il cane, per evitare di scoprire che non hanno nulla in comune con i nostri e condannarci a frustrazioni e delusioni reciproche.
…se avete molti amici che vanno e vengono da casa vostra, o siete usi a cambiare fidanzate, un Rottweiler non fa al caso vostro, perché le sue motivazioni protettive e territoriali potranno essere letali per la vostra vita sociale.”
Elena Garoni
Questo libro può essere un buon punto di partenza per iniziare a pensare la selezione di razza anche in termini caratteriali.
Approcciarsi ad una razza specifica, ma anche ad un fantastico meticcio (contenitore di più razze), ha delle responsabilità soprattutto in termini di felicità. Mi spiego meglio: accogliere un individuo significa farsi carico della sua felicità. Accogliere un cane significa inserirlo in un contesto che scegliamo noi per lui. Dovremmo quindi essere certi che quello specifico soggetto possa realizzare se stesso nel nostro ambiente e anche essere onesti riguardo i nostri desideri e le nostre aspettative sul nuovo membro della famiglia. Bisognerebbe iniziare a cercare allevatori che possano spiegare chi e cosa presumibilmente desidererà il cane da lui selezionato e da noi scelto. Non è una cosa semplice da fare e non credo sia facile individuare allevatori di questo calibro, ma è quello che mi auguro di riuscire a fare la prossima volta che deciderò di allargare la famiglia cinofila.
Scritto da: Valeria De Filippi