Molto spesso leggo di cani che non gradiscono essere spazzolati e non solo.
Anche il mio barbone marrone, in questo momento della sua vita, non ama molto la toelettatura in generale, e questo mi ha portato a farmi una serie di domande dalle quali sono uscite fuori delle considerazioni, che ho pensato di condividere su ilbarbone.info
Il barbone, con il suo meraviglioso mantello riccio, ha bisogno di essere lavato e spazzolato piuttosto spesso. Vorrei sottolineare la parola spesso.
Una delle risposte che si da più di frequente a chi ha un cane non avvezzo alla toelettatura é : “lo devi abituare, se lo spazzoli tutti i giorni poi si abitua”.
Bene, io ho scoperto a mie spese che non è proprio così, che non è sempre così. Ho scoperto che certe volte il tutti i giorni stufa, sfinisce e non abitua affatto.
Con Marshal non ho mai avuto nessun problema con le manipolazioni, si è sempre fatto fare tutto, fin da piccino, sia da me che dal toelettatore. Qualche tempo fa ha iniziato a mostrare un certo grado di insofferenza quando dovevamo fare qualcosa alle zampe. Lo ho portato dal veterinario pensando avesse qualche dolore ma è risultato essere in ottima salute. Subito qualcuno mi ha suggerito di ricordargli chi comanda, ma quello è un approccio che ho abbandonato perché non voglio comandare ma collaborare, voglio essere una famiglia.
Mi è venuto però in mente che forse non lo facevo abbastanza spesso, come dicono in tanti… Forse dovevo farlo tutti i giorni perché lo vivesse come una cosa “normale”. Ho provato ed è andata sempre peggio, e lui è dovuto diventare sempre più intenso per dirmi: “Basta c’è un problema”.
La mia fortuna è stata che, quando si sono presentati questi problemi, avevo già fatto delle esperienze e stavo studiando un approccio che mi stava allontanando dalla mia vecchia forma mentis, riguardo i cani e forse anche me stessa. Questo mi ha portata a pensare che il comportamento nuovo del mio cane non era qualcosa contro di me, ma era sicuramente qualcosa da capire. Ho messo via il “subito”, il “si deve”, il “si abitua” e la pretesa di avere sempre il barbone impeccabile. Ho cercato di smettere di pensare sempre e solo ai miei tempi e alle mie necessità, e ho deciso che il tempo giusto sarebbe stato quello della comprensione, o comunque quello che serviva a Marshal.
Cercando risposte alle mie domande, è iniziato anche il corso di Cooperative Care con Stefania Buonarota , che ha aperto nuovi orizzonti e una nuova concezione del tempo e della relazione. Se vuoi approfondire leggi l’ articolo di Stefania sul Cooperative Care, cliccando QUI.
Osservare e studiare mi ha fatto capire che prima il mio cane non era bravo con me e con il toelettatore, era semplicemente in grado di sopportare, in quel momento, quello che volevo fare io o il toelettatore. Non so ad un certo punto che cosa sia cambiato e perché le manipolazioni siano diventate insopportabili. Forse non sono stata abbastanza attenta proprio perché era tanto bravo. Mi sono permessa di andare veloce e di tirare qualche nodo di troppo, sicura che lui fosse bravissimo nelle operazioni di Grooming. O forse non mi sono accorta di qualche doloretto che ha avuto, non so. In ogni caso, la mia era semplicemente una valutazione superficiale e poco attenta.
Ora vedo la differenza, vedo cose che prima non vedevo.
Soprattutto vedo la differenza tra un cane che deve sopportare e uno che può essere in grado di collaborare, perché sicuro del fatto che verrà ascoltato al momento giusto.
Ora sa che non vado per la mia strada solo per ottenere il risultato che voglio. Sa che lo considero e cerco di arrivare al migliore compromesso tra quello che può sopportare lui e quello che voglio io. Beh questo forse è più il mio ragionamento che il suo. Marshal probabilmente pensa solo che lo capisco un po’ meglio di prima e che se serve, se me lo chiede, io mi fermo. Il risultato è che sapere questo lo rende più tollerante e collaborativo.
I Cani non si devono abituare, nel senso di essere esposti molto a qualcosa, e che sia la spazzola, il phon, il bagno o altro, poco importa.
Il cane andrebbe capito e gli andrebbero dati degli strumenti per potercela fare nelle situazioni per loro più stressanti. Le manipolazioni possono esserlo molto dal loro punto di vista.
Per fare questo serve buona volontà, un po’ di studio sulla specie cane, tempo, pazienta, buttare via le aspettative. Ti deve interessare più come sta il cane e come vive la situazione piuttosto che il risultato finale di quello che stai facendo.
Dirai: “Tutto questo per una spazzolata?”
No, tutto questo per un rapporto che non va tradito, né per la spazzola né per altro.
Per la mia esperienza il consiglio che darei per un cane che ha problemi nel farsi manipolare sarebbe: non abituarlo, fatti delle domande, osserva, studia e se hai bisogno chiedi aiuto a chi è competente.
Qualcuno mi ha detto “ si belle parole ma io come faccio ad evitare che si riempia di nodi senza farmi dare un morso?”
Io posso rispondere per quello che faccio io, tanto per dare un esempio pratico di qualcosa che si può fare per difficoltà di questo tipo, ma è solo la MIA esperienza personale.
Con Marshal quello che è uscito fuori dai miei tentativi per superare questo momentaccio è stato soprattutto il corso in Cooperative Care. Sono sei mesi che lo seguo e continuerò, proprio perché serve a rendere meno stressanti per il cane manipolazioni e operazioni di toeletta. Ci vuole però tanto tempo e io intanto adotto qualche piccola strategia per aiutarmi…
Spazzolo meno e quando lo faccio so che dovrò concedere pause gioco, elargire complimenti e premi e non posso andare di fretta. Devo fare attenzione a come uso le spazzole e a come lo tocco. Per un po’ niente toelettatori perché loro non possono fare tutto quello che faccio io, perché non hanno tempo, ma Marshal ne ha bisogno. Sto attenta ad evitare le situazioni in cui so che falliremo. Per esempio evito se mio marito e mio figlio sono in giardino e lui vuole stare con loro a tutti i costi, se qualcuno gioca a pallone in giardino, dopo le 21.00 perché vuole dormire in pace, altre e svariate.
Tutta questa pappardella è per dire che se il tuo cane non si fa fare delle cose non basta semplicemente farle di più e farle per forza, perché rischi o di ritrovarti in guerra contro il tuo cane oppure che il tuo amico si rassegni, cosa assai triste e per niente vincente nel lungo termine.
Non è semplice capire come ci si deve comportare e dove sta il problema però ci tenevo a dire che accettare quei consigli semplicistici… ecco, sappi che sono solo semplicistici. Esiste invece un mondo più complesso che può far venire voglia al tuo cane di essere collaborativo, ti auguro di avere voglia di andartelo a cercare!
Scritto da: Valeria De Filippi